Fiat!!!


3° Mistero del dolore-
Fiat!!! -
La Coronazione di spine di Gesù

Dice Maria Ss. di Fatima apparendomi come Ella mi appare...
(da I Quaderni, 8 maggio 1947 - Maria Valtorta)


La preghiera-meditazione-contemplazione, del mistero della Coronazione di spine di Gesù, illustrata da quanto la penna di Dio Maria Valtorta scrisse mentre "vedeva" e "udiva".





Gli legano di nuovo le mani.
E la corda torna a segare là dove è già un rosso braccialetto di pelle scorticata.

«E ora? Che ne facciamo? Io mi annoio!».

«Aspetta. I giudei vogliono un re. Ora glielo diamo. Quello lì...», dice un soldato.

E corre fuori, in un retrostante cortile certo, dal quale torna con un fascio di rami di biancospino selvatico, ancora flessibili perchè la primavera tiene relativamente morbidi i rami, ma ben duri nelle spine lunghe e acuminate.

Con la daga levano foglie e fioretti, piegano a cerchio i rami e li calcano sul povero capo.

Ma la barbara corona ricade sul collo.

«Non ci sta. Più stretta. Levala».

La levano e sgraffiano le guance, risicando di accecarlo, e strappano i capelli nel farlo.
La stringono.

Ora è troppo stretta e, per quanto la pigino conficcando gli aculei nel capo, essa minaccia di cadere.

Via di nuovo strappando altri capelli.
La modificano di nuovo.

Ora va bene.

Davanti è un triplice cordone spinoso.
Dietro, dove gli estremi dei tre rami si incrociano, è un vero nodo di spini che entrano nella nuca.

«Vedi come stai bene?
Bronzo naturale e rubini schietti.
Specchiati, o re, nella mia corazza», motteggia l'ideatore del supplizio.

«Non basta la corona a fare un re.
Ci vuole porpora e scettro.
Nella stalla è una canna e nella cloaca è una clamide rossa.
Prendile, Cornelio».

E, avutele, mettono il sudicio straccio rosso sulle spalle di Gesù e, prima di mettergli fra le mani la canna, gliela dànno sul capo inchinandosi e salutando:
«Ave, re dei Giudei», e si sbellicano dalle risa.

Gesù li lascia fare.

Si lascia mettere seduto sul «trono» - un mastello capovolto, certo usato per abbeverare i cavalli - si lascia colpire, schernire, senza mai parlare.
Li guarda solo... ed è uno sguardo di una dolcezza e di un dolore così atroce che non lo posso sostenere senza sentirne ferita al cuore.

I soldati smettono lo scherno solo alla voce aspra di un superiore che ordina la traduzione davanti a Pilato del reo.
Padre Nostro
10 Ave Maria
Gloria